

Gaetano Donizetti
Bergamo 29.11.1797
Bergamo 8.4.1848
Don Pasquale
Opera buffa
in tre atti.
Il libretto, firmato da Michele Accursi, è in realtà opera dello
stesso Donizetti e di Giovanni Ruffini ed
è ricalcato sul dramma giocoso di Angelo Anelli Ser
Marcantonio, musicato da Stefano Pavesi nel
1810.
La prima rappresentazione dell'opera ebbe luogo con successo
nella Salle Ventadour del Théâtre-Italien di Parigi il
3 gennaio 1843 con un cast d'eccezione formato da Giulia Grisi (Norina), Luigi Lablache (Don
Pasquale), Antonio Tamburini (Malatesta), Mario (Ernesto)
e Federico Lablache (notaio) alla presenza del compositore.[1][2]
Al Teatro alla Scala di Milano la
prima è stata il 17 aprile successivo diretta da Eugenio Cavallini con Achille De Bassini
Durata: 2h 10m 32s
Personaggi e interpreti:
Norina Isabel Rey
Don Pasquale Ruggero Raimondi
Ernesto Juan Diego Florez
Dott. Malatesta Oliver Widmer
Notaio Valeriy Murga
Operhaus di Zurigo
Direttore d'orchestra: Nello Santi
Elisir d'amore
Su libretto di Felice Romani. Si compone di due atti, il primo composto da dieci scene e il secondo da nove.
Andò in scena per la prima volta il 12 maggio del 1832 al Teatro della Cannobiana di Milano.
Romani derivò il libretto dal testo Le Philtre (Il filtro), scritto l'anno prima da Eugène Scribe per il compositore Daniel Auber. Donizetti ebbe a disposizione solo quattordici giorni per consegnare il lavoro, sette dei quali servirono a Romani per adattare il testo di Scribe. Nonostante la gravosissima pressione, riuscì a confezionare uno degli esempi più alti dell'opera comica ottocentesca.
Definita in partitura «melodramma giocoso», in essa trova spazio anche l'elemento patetico, che raggiunge la punta più alta nel brano più noto, l'aria Una furtiva lagrima. Fin dal suo apparire ebbe un grande successo, con trentadue repliche consecutive. A farla immediatamente amare è in particolare l'inventiva melodica donizettiana, che sposa a meraviglia la vena buffa dell'opera e che è talvolta velata di malinconia, in particolare, come detto, nell'aria più celebre.
Su libretto di Felice Romani. Si compone di due atti, il primo composto da dieci scene e il secondo da nove.
Andò in scena per la prima volta il 12 maggio del 1832 al Teatro della Cannobiana di Milano.
Romani derivò il libretto dal testo Le Philtre (Il filtro), scritto l'anno prima da Eugène Scribe per il compositore Daniel Auber. Donizetti ebbe a disposizione solo quattordici giorni per consegnare il lavoro, sette dei quali servirono a Romani per adattare il testo di Scribe. Nonostante la gravosissima pressione, riuscì a confezionare uno degli esempi più alti dell'opera comica ottocentesca.
Definita in partitura «melodramma giocoso», in essa trova spazio anche l'elemento patetico, che raggiunge la punta più alta nel brano più noto, l'aria Una furtiva lagrima. Fin dal suo apparire ebbe un grande successo, con trentadue repliche consecutive. A farla immediatamente amare è in particolare l'inventiva melodica donizettiana, che sposa a meraviglia la vena buffa dell'opera e che è talvolta velata di malinconia, in particolare, come detto, nell'aria più celebre.

Durata: 1h 20m 11s
Personaggi e interpreti :
Adina Kathleen Battle
Nemorino Luciano Pavarotti
Belcore Leo Nucci
Il dottore Dulcamara Enzo D'Ara
Direttore d'orchestra: James Levine